Il caso aperto dalla Procura di Milano sui rapporti poco leciti tra Inter e capi ultras della curva nerazzurra sta entrando nel vivo.
Negli ultimi giorni sta facendo parlare di sé una questione molto particolare che riguarda Inter e Milan. No, stavolta non si tratta di vicende di campo o di calciomercato, bensì di una indagine che vede in primo piano i rapporti tra questi due club e le rispettive curve, con tanto di legami poco chiari e neanche troppo leciti.
A margine di alcune intercettazioni telefoniche, gli inquirenti hanno fatto partire un’indagine vera e propria sull’inserimento, all’interno del tessuto sociale di Inter e Milan, di soggetti esterni facenti parte del tifo organizzato. In particolare in casa nerazzurra, dove Marco Ferdico, uno dei capi storici della curva Nord di San Siro, avrebbe contattato più volte membri della società, addirittura il tecnico Simone Inzaghi in prima persona.
Il motivo di tali contatti riguarderebbe dei ‘favori‘ richiesti dalla curva direttamente alla società, una sorta di infiltrazione degli ultras all’interno del club che avrebbe portato a regalare biglietti per alcune partite, senza escludere minacce da parte di Ferdico e della curva di contestare o restare in silenzio durante partite molto importanti.
Il pm di Milano fa tremare l’Inter: in arrivo sanzioni pesanti
Questi rapporti nascosti e poco cristallini rappresentano dunque qualcosa di molto losco all’interno dell’Inter. Ora è la società nerazzurra stessa a rischiare dopo le intercettazioni che portano alla luce un legame tutto da chiarire tra dirigenti, staff tecnico e capi ultras.
Il tutto è partito lunedì scorso, con l’ordine del giudice Domenico Santoro della custodia cautelare in carcere per 16 persone e per altre 3 gli arresti domiciliari, il tutto all’interno in una vasta inchiesta sulle tifoserie organizzate di Inter e Milan. Per alcuni membri della curva dell’Inter il reato contestato di associazione a delinquere è aggravato dal metodo mafioso.
Il PM di Milano sta valutando dunque anche sanzioni e penalizzazioni per la società interista. Nelle carte redatte in tribunale si legge che “vi è una sorta di cultura di impresa, cioè un insieme di regole, un modo di gestire e di condurre l’azienda, un contesto ambientale intessuto di convenzioni anche tacite, radicate all’interno della struttura della persona giuridica, che hanno di fatto favorito, colposamente, soggetti indagati per gravi reati che sono stati in grado di infiltrarsi nelle maglie della struttura societaria”.
Dunque l’Inter rischia di passare dall’essere parte lesa della vicenda ad avere responsabilità chiare e dirette nei rapporti illegali con gli ultras della Nord. Una situazione che potrebbe inficiare anche sulla squadra di Inzaghi e sui risultati sportivi, se il giudice decidesse per la responsabilità oggettiva del club.