Terremoto Juventus: Massimiliano Allegri e Cristiano Giuntoli ai ferri corti. Ecco cosa sta succedendo in casa bianconera
L’inatteso ko della Juventus tra le mura amiche contro l’Udinese ha fatto molto rumore e non solo perché è il secondo di fila, dopo quello (che ci può stare) con la capolista Inter, con i bianconeri che hanno conquistato un solo punto, per il pari casalingo contro l’Empoli, in tre match.
A far discutere, infatti, sono anche le scelte di Massimiliano Allegri così come il suo atteggiamento troppo rinunciatario nel Derby d’Italia. Insomma, dopo la tregua coincisa con una “Vecchia Signora” in striscia positiva per 17 match (dal ko contro il Sassuolo dello scorso 23 settembre), il tecnico livornese è di nuovo sulla graticola.
Ma a metterlo in discussione non sono gli addetti ai lavori, i tifose i commentatori ma anche i suoi stessi calciatori a giudicare dal ‘like’ di Kenan Yildiz a un reel di Tv Play nel quale il giornalista Paolo Bargiggia contesta fortemente le scelte di Massimiliano Allegri, in particolare nel match contro l’Udinese.
Un ‘like’, manco a dirlo, che ha avuto vita breve, con la dirigenza bianconera che si è affrettata a liquidarlo come un errore del giovane turco, insomma un ‘like’ partito involontariamente. Naturalmente è scorretto, oltre che estremamente difficile, fare il processo alle intenzioni del talentuoso turco. Tuttavia, l’episodio è la spia della frattura insanabile tra Allegri e Giuntoli tant’è vero che i due sono ai ferri corti.
Alcaraz e il nuovo possibile scontro di vedute Allegri-Giuntoli
C’era da aspettarselo. Del resto, non è un mistero che Allegri non abbia fatto i salti di gioia per l’arrivo alla Continassa dell’ex Direttore sportivo dal Napoli che è stato fortemente voluto dalla dirigenza bianconera, a sua volta ‘prigioniera’ del sontuoso contratto dell’ex tecnico rossonero.
Comunque, Giuntoli e Allegri hanno, per così dire, firmato una sorta di armistizio e, quindi, hanno sotterrato l’ascia di guerra fino alla fine della stagione per non mettere a repentaglio per colpa della loro diatriba la qualificazione alla prossima edizione della Champions League.
Tuttavia, restano le profonde divisioni sul diverso modo di vedere il calcio. L’ex Ds del Napoli nella costruzione di una squadra predilige puntare su giovani talenti, un approccio low cost e, quindi, finanziariamente sostenibile che trova larghi consensi ai piani alti della Continassa ma che inevitabilmente lo porta a entrare in rotta di collisione con Allegri che dopo il ko con i friulani ha lamentato un deficit di abitudine a lottare per lo scudetto.
Ragion per cui non è escluso che, con la Champions in cassaforte, possa aprirsi un nuovo corso senza Allegri e con un ruolo più centrale e da protagonista per Giuntoli. D’altra parte, i motivi di attrito tra i due non mancano, con le ultime frizioni legate alla gestione di Carlos Alcaraz.
L’argentino è un talento cristallino e di certo con i suoi filtranti avrebbe fatto molto comodo alla Juventus contro il bus parcheggiato dai friulani nella loro area ma Allegri gli preferisce Nicolussi Coviglia bocciando di fatto l’investimento di Giuntoli. Una bocciatura dell’ex mediano del Southampton che l’ex Ds azzurro mal digerisce, con il fuoco che, quindi, cova sotto la cenere.