Maldini ha messo a referto una vittoria silenziosa: batosta per il Milan targato Giorgio Furlani, che adesso non può più tornare indietro.
Nel calcio spesso viene a mancare una risorsa fondamentale, ossia il tempo. Oggi l’universo del pallone viaggia a ritmi davvero impressionanti, perciò si tende ad avere una scarsa quantità di pazienza. Questo, ovviamente, succede soprattutto quando il livello si alza in maniera rilevante. Tale scenario, però, non aiuta i giovani talenti a crescere nel modo migliore possibile.
Non è un caso che numerosi prospetti ad un certo punto finiscano per perdere la bussola e non ritrovare più la retta via. Perché lo sport più amato al mondo permette di togliersi enormi soddisfazioni sotto tutti i punti di vista, ma talvolta diventa particolarmente cinico e crudele. I talenti con meno esperienza avrebbero bisogno di sbagliare senza che in seguito venga disegnata una x sul loro nome.
In tal senso, si è un po’ persa rispetto al passato la capacità di aspettare coloro che necessitano di un percorso di crescita più lento. Ecco che l’ottimo rendimento di Charles De Ketelaere con indosso la maglia dell’Atalanta spinge a riflettere profondamente. La società bergamasca si è assicurata le prestazioni del trequartista belga utilizzando la formula del prestito oneroso.
Inoltre, ha fissato il diritto di riscatto a 23 milioni di euro più 4 di bonus (due legati alla qualificazione alla prossima Champions e altri due ad obiettivi personali). A meno di sorprese, i nerazzurri pagheranno l’intera somma al Milan, acquistando a titolo definitivo l’ex Club Brugge.
Quest’ultimo, infatti, sta letteralmente trascinando la squadra di Gian Piero Gasperini nell’acqua alta della classifica di Serie A. De Ketelaere ha segnato un altro grande gol nel 4-1 della ‘Dea’ sul campo del Genoa. CDK è sbocciato definitivamente: 5 reti in 20 presenze in campionato, lo scorso anno è rimasto a quota zero.
Milan, De Ketelaere brilla all’Atalanta: “È la vendetta silenziosa di Maldini”
Il giornalista Mirko Calemme, sul proprio profilo X, l’ha definita “la vendetta silenziosa di Paolo Maldini“, il quale fu schernito da mezza Italia per l’operazione che ha portato De Ketelaere alla corte di Stefano Pioli. Invece il classe 2001, che raggiungerà la soglia dei 23 anni il prossimo 10 marzo, necessitava soltanto di un contesto adatto alle sue caratteristiche.
E di tempo, soprattutto. Evidentemente Pioli non ha saputo sfruttare al meglio le capacità del giovane talento belga e c’è chi parla già di rimpianto per il club rossonero. Forse è prematuro, visto che si tratta della prima stagione positiva in Serie A dell’atleta di Bruges. Ma sicuramente ciò a cui stiamo assistendo da qualche mese a questa parte non è casuale.
C’era una base importante su cui lavorare, però a volte la fretta la fa da padrona. E così svaniscono delle chances decisamente intriganti. Il Milan è chiamato, dunque, a mettere in atto un’analisi più approfondita circa la gestione delle risorse umane, mentre Maldini si prende una piccola rivincita.