La dirigenza rossonera ha preso la sua decisione: dopo quattro anni e mezzo il divorzio appare inevitabile
Esaltante all’inizio. Quando il Milan guardava tutti dall’alto all’indomani della rocambolesca vittoria di Marassi con Olivier Giroud eroe nel finale di partita nelle vesti di portiere. Deludente in un autunno nero, che ha visto i rossoneri perdere terreno in campionato ed uscire prematuramente dalla Champions League. La stagione del club meneghino è veramente difficile da decifrare.
Vero è che ormai il palcoscenico dell’Europa che conta se n’è andato, così come la partecipazione al primo Mondiale per club, che prenderà il via nel giugno del 2025. È anche vero però che si sta lentamente e dolorosamente prendendo atto che forse al cospetto di questa Inter devastante, in campionato non si sarebbe potuto fare molto altro. In quest’ottica sarebbe già importante arrivare secondi. Una possibilità che si sta concretizzando grazie alla mini-crisi della Juve, distante ormai un solo punto in classifica.
E poi c’è ancora l’Europa League, un trofeo mai vinto dal club rossonero, che se conquistata potrebbe dare grande lustro alla società. E forse, udite udite, anche salvare la panchina del tanto discusso Stefano Pioli, che proprio negli ultimi giorni del 2023 ha rischiato seriamente l’esonero. E che comunque è indicato come partente a fine giugno. Comunque vada a finire l’annata del Diavolo, un altro addio è certo. Un divorzio non soggetto ai risultati che potrebbero arrivare da qui a fine stagione.
Arrivato al Milan pochi giorni dopo la clamorosa disfatta di Bergamo – quando il primo Milan di Pioli ne prese 5 dall’Atalanta in un freddo ma soleggiato pomeriggio di fine dicembre – Simon Kjaer è stato per anni un baluardo della difesa rossonera.
Protagonista di una seconda giovinezza, unita ad una dose di esperienza che si è fatta sentire nei momenti cruciali delle varie stagioni, il danese si è reso molto utile causa del club rossonero. Che ha trovato un leader capace di esprimersi spesso su livelli d’eccellenza.
Tormentato, negli ultimi mesi, da alcuni piccoli ma ininterrotti guai fisici, l’ex Palermo e Roma ha perso il posto da titolare a favore dei più giovani colleghi di reparto Fikayo Tomori e Malick Thiaw. Quando i due si sono infortunati, Pioli ha chiamato alle armi il suo vichingo scandinavo. Che ovviamente ha risposto ‘presente’.
La necessità di ringiovanire la rosa e la concomitanza di un contratto in scadenza nel prossimo giugno non lasciano però speranze, per il prossimo anno, di rivedere Kjaer con la maglia del Milan. L’addio sembra davvero inevitabile. Il difensore si libererà a parametro zero lasciando dietro di sé i ricordi di un’esperienza che ha coinciso col miglior momento della sua carriera.
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