Il tema dell’intervista è uno dei più delicati nell’ultimo periodo, specialmente in Italia. I motivi sono molteplici ma non si riesce a trovare una soluzione che possa soddisfare tutti.
Il tema infortuni è uno dei più delicati del nostro campionato. Quest’anno il calendario non ha sorrisi ai tanti atleti che ogni settimana difendono i colori delle proprie squadre. I tanti impegni europei (per le nostre prime 7) più un Europeo che a giugno aprirà ai battenti in Germania non hanno semplicemente facilitato la costruzione del calendario di Serie A che è uno dei più tortuosi degli ultimi anni. Senza dimenticare la Nazionale che ha giocato negli ultimi mesi del 2023 più volte, fermando il campionato per tre volte tra settembre e novembre.
La squadra che sicuramente ha più pagato il tema infortuni è il Milan, con Stefano Pioli che ha dovuto più volte inventare calciatori in ruoli inediti per coprire i buchi creati (basta vedere Theo diventato oramai jolly di difesa). Ma in generale tutte le big hanno perso per un motivo o l’altro i proprio calciatori principali. Il Napoli con Osimhen, l’Inter con Lautaro, l’Atalanta con Scamacca, la Lazio con Immobile, la Juventus con Vlahovic e Chiesa, la Roma con Dybala (anche se quest’anno la resistenza fisica dell’argentina sembra migliorare), senza ignorare i tanti altri infortuni che hanno segnato tante squadre, dalle più grandi alle più piccole.
Sul tema si è interrogato l’ex dottore di Chelsea e Lazio, Bernardino Petrucci che a “Il Messaggero” ha detto la sua su una situazione molto complicata come quella degli infortuni quest’anno. Il numero dei protagonisti colpiti spaventa, erano anni che non si vedevano tali numeri. Il dito naturalmente va contro al calendario, etichettato da molti addetti ai lavori come sbagliato, per intensità di partite e il pochissimo tempo di recupero che ha un atleta tra una sfida all’altra, specialmente quando in settimana ci sono anche le coppe europee.
“Arriviamo da un campionato davvero strano, ricordiamo che c’è stata la pausa del Mondiale che ha sballato tutti gli equilibri, che a sua volta arrivava dai campionati colpiti dal Covid”, le sue parole. “Ma il problema senza girarci attorno è legato alle troppe partite in poco tempo. Oggi anche un calciatore con un semplice acciacco rischia di perdere tante partite, è sbagliato il calendario”, ha ancora detto Petrucci ai microfoni de ‘Il Messaggero’.
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