Furlani si esprime sul futuro dei giocatori dopo la mancata proroga del Decreto Crescita: le dichiarazioni su Maignan fanno tremare i tifosi rossoneri
Nei giorni scorsi il Governo ha confermato la decisione di abolire il Decreto crescita. Addio alla norma che prevedeva agevolazioni fiscali per i club che acquistavano calciatori all’estero, a patto che questi ultimi mantenessero la residenza fiscale in Italia per almeno due anni consecutivi.
Non è stata consentita nemmeno un mini prolungamento fino al 29 febbraio, per consentire di esercitare dei vantaggi nella finestra di mercato di gennaio. In merito a questa situazione tanti sono stati i pareri e le dichiarazioni rilasciate dai protagonisti del mondo del calcio tra cui anche Giorgio Furlani, amministratore delegato del Milan. Furlani ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere della Sera in merito a questa situazione parlando anche del futuro del Milan.
“Io ho vissuto e lavorato tanti anni in Inghilterra dove il settore calcio viene considerato alla stregua di ogni altro comparto industriale. Da noi è ritenuto il giocattolo dei Presidenti, come avveniva 20 anni fa. Dobbiamo fare un ragionamento di sistema, non limitato alle sorti del singolo club“, si è esposto il dirigente rossonero sulla questione.
Furlani dice la sua sul Decreto Crescita: poi la dichiarazione su Maignan
Poi il CEO rossonero ha continuato ammettendo che questa decisione presa non farà altro che indebolire il calcio italiano: “Non si comprende che spendendo di meno, acquisteremo meno giocatori di spessore. E con il ridimensionamento tecnico diminuiranno gli sponsor. Così aumenterà il gap rispetto alle altre leghe, che ad esempio già beneficiano dei proventi da aziende del betting a noi preclusi”.
Furlani ha infatti dichiarato che l’acquisto di Leao, punta di diamante di questo Milan non sarebbe andato a buon fine senza i vantaggi del Decreto Crescito che hanno permesso al club rossonero di portarlo a Milano.
Adesso però i tifosi del Diavolo tremano per un altro giocatore, Mike Maignan, che ha il contratto in scadenza il 30 giugno 2026, ma nell’ultimo peridio la dirigenza aveva iniziato a parlare anche di un prolungamento. Il tutto ovviamente era stato pensato basandosi sulle cifre lorde che c’erano prima di questa sentenza, adesso bisognerà capire se il Milan potrà permettersi ancora di garantire determinate somme. Anche un eventuale rinnovo di Olivier Giroud alle cifre attuali costerebbe di più al Milan, stesso discorso per Theo Hernandez, che come Maignan ha un accordo fino al 30 giugno 2026. I prossimi saranno giorni di riflessioni soprattutto in chiave mercato. Per il Milan, così come per tutti gli altri club dopo la cancellazione del Decreto Crescita inizia una nuova era.