Il coach Darren Cahill ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo al futuro del talentuoso tennista Jannik Sinner.
Darren Cahill, ai microfoni de “Il Corriere della Sera”, ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui ha svelato i segreti grazie ai quali un ragazzo giovane come Sinner sia riuscito già a vincere 10 titoli e ad essersi posizionato come quarto miglior tennista al mondo come Adriano Panatta nel 1976. La crescita del numero uno italiano è evidente e Jannik è uno degli sportivi più seguiti nel nostro paese.
Da ciò che trapela è la mentalità che ha fatto la differenza, la sua voglia di riscatto quando qualcosa andava storto e la sua immensa professionalità che lo rendono uno sportivo di grande rilevanza e d’esempio: “La cosa bella con Jannik è che non c’è bisogno di motivarlo: dopo una sconfitta è sempre il primo a chiedere di tornare in campo a lavorare“.
Inoltre, Cahill, ha anche precisato quale sarà il futuro dell’ultimo vincitore della Coppa Davis. L’imperativo è chiaro: “Bisogna ripartire freschi per essere determinanti”. Il vero obiettivo, per condurre un’altra annata straordinaria è quella di gestire al meglio gli impegni stagionali per evitare che essi gravino sulla mente e sul corpo del tennista.
Alla luce di ciò, il tennista azzurro è al lavoro per gli Australian Open e prima effettuerà solo un torneo esibizione. Parlando del suo 2023 Cahill ha proseguito: “La Coppa Davis ha fatto la differenza: 5 match in più a Malaga, la stagione agonistica chiusa il 26 novembre. Abbiamo valutato di non stressare Jannik con un torneo prima di Melbourne per proteggere la sua mente e il suo corpo”.
Riguardo agli obiettivi futuri, ha invece dichiarato: “Abbiamo sempre avuto obiettivi a lunga scadenza, quindi non cambia nulla. Vogliamo portarlo a giocare le Atp Finals da titolare, come quest’anno. Possibilmente migliorandolo”.
Secondo l’allenatore i traguardi raggiunti da Sinner e conseguentemente il suo successo sono stati frutti di alcuni avvenimenti che hanno cambiato fisicamente e mentalmente il campione. A piccoli passi, a delusioni e a sofferenze che si creano corazze possenti per affrontare di nuovo ciò che aveva soffocato le ambizioni precedentemente.
Per questa ragione fa riferimento a degli episodi precisi che hanno svoltato la stagione: “La vittoria su Tsitsipas al secondo turno di Rotterdam contro cui ci aveva perso due anni di fila all’Australian Open e a Roma nel 2022. Lì Jannik ha imparato ad essere un tennista più intelligente, da quel momento è decollata la stagione“.
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