Arriva quasi a sorpresa l’annuncio in merito alla Champions League, in un periodo alquanto delicato per la competizione.
FIFA, UEFA, Champions League e Superlega. Sono questi i principali argomenti trattati negli ultimi giorni in ambito calcio, grazie a quanto deciso dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. La fine del monopolio sulle competizioni calcistiche in Europa da parte dei due enti sopracitati ha infatti scombussolato e non poco l’ambiente, con Ceferin ed Infantino ben presto corsi ai ripari. Il terrore inerente alla nascita ufficiale della Superlega, seppur non fatto trasparire, è infatti molto. Talmente ampio, da spingere la stessa UEFA ad esaminare l’ipotesi dietrofront in merito alla Champions League, mantenendo l’attuale format anche nella stagione 24/25 senza ricorrere al cambiamento già annunciato da tempo.
Nel frattempo però, proprio in merito alla Coppa dalle grandi orecchie sono da poco arrivate dichiarazioni alquanto sorprendenti da parte del CEO, reo di non voler partecipare alla competizione. Il tutto, alludendo ad un’idea valutata dalla stessa UEFA qualche mese fa.
Tra le tante idee innovative proposte dalla UEFA negli ultimi anni, una di quelle in grado di fare maggiormente scalpore è stata senz’altro quella inerente alla Champions League ad invito. Con l’avvento del nuovo e rivoluzionario format (ad oggi in bilico come detto poc’anzi), Ceferin aveva infatti proposto anche l’inserimento di club-extraeuropei su invito, con tutti gli occhi caduti ovviamente sull’Arabia Saudita. L’ipotesi di vedere numerosi club della Saudi Pro League metter mano al portafogli per acquistare un posto in Champions aveva infatti assunto parecchie quotazioni negli scorsi mesi, con tale scenario bocciato però a sorpresa dallo stesso CEO del campionato arabo.
In un’intervista rilasciata a La Repubblica infatti, Carlo Nohra ha parlato di tale ipotesi rispedendo però al mittente un’idea simile, dichiarando di avere in mente uno sviluppo ben preciso della Saudi Pro League. “Squadre arabe in Champions League? Non vedo perché questo debba accadere“, le parole del CEO, pronunciate prima di spiegare il motivo di tale rifiuto. “Il nostro obiettivo è quello di rendere grande il calcio asiatico ed in particolare il calcio arabo. Vogliamo elevare gli standard delle competizioni a cui partecipiamo, come la Champions asiatica“, quanto detto in conclusione da Nohra.
Un rifiuto alquanto secco, che spegne in partenza i sogni di Ceferin nonché la possibilità di nuove apparizioni in Champions League di campioni del calibro di Cristiano Ronaldo, Firmino, Benzema, Kanté e Mané.
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