La Superlega è sulla bocca di tutti. Ora è arrivato anche l’annuncio sulla possibilità di vedere squadre non europee.
La sentenza della Corte di Giustizia Europea sul monopolio di UEFA e FIFA potrebbe cambiare il mondo del calcio come lo conosciamo, forse anche più della sentenza Bosman, regolatrice del calciomercato. Infatti da ora in poi l’organo organizzativo del calcio europeo non avrà più la prelazione sulla creazione dei tornei, ma saranno i club a decidere come muoversi. La decisione dell’organo di giustizia europea nasce dal fatto che l’UEFA deteneva quasi la totalità del potere economico nel calcio europeo. Ora la situazione andrà decisamente a cambiare, anche senza l’introduzione della Superlega.
Infatti, al contrario di come pensano in tanti, la pronuncia della Corte di Giustizia Europea non sancisce la nascita della Superlega, bensì la possibilità di partecipare a tornei alternativi. In particolare è possibile che l’UEFA partecipi al mercato come uno dei possibili organizzatori, ma non è detto che i club siano tutti favorevoli.
Inoltre è passata come rumors l’ipotesi dell’ingresso di qualche grande fondo di investimento arabo nel mercato del calcio europeo. Ipotesi che potrebbe portare anche all’ingresso di alcune squadre della Saudi League all’interno delle competizioni, in particolare della possibile Superlega. Così il CEO di A22 Sport, Bernd Reichart, ha voluto mettere tutti d’accordo sulla vicenda.
Vari rumors hanno riportato in questi giorni di fermento la possibilità dell’ingresso si una o più squadre arabe all’interno della Superlega. È chiaro che il pensiero nasce dal fatto che un fondo d’investimenti arabo potrebbe decidere di entrare di forza nel mercato europeo, finanziando proprio una nuova competizione. Tuttavia Reichart ha le idee chiare ed ha espresso con forza il proprio pensiero. Il CEO di A22 ha detto a SportMediaset: “Assolutamente no, questo è un progetto riservato esclusivamente alle squadre europee”. Era chiaro che il messaggio sarebbe stato questo, soprattutto in un momento di incertezza come questo.
Infatti A22 deve riuscire a tirare tutta l’acqua possibile verso il proprio mulino, considerando come questa fase embrionale sia probabilmente la più delicata per il progetto. Dopodiché Reichart ha continuato così: “Questa è una grossa opportunità. Le piattaforme streaming e le tecnologie avanzate di oggi potranno aiutarci. Il grande calcio su un’unica piattaforma eliminerà la pirateria, che è un grande problema del momento”.
Così Reichart sul discorso delle piattaforme streaming, che potrebbero essere il futuro per un calcio molto meno costoso per i tifosi. È chiaro che dare sentenze, per restare in tema, ad oggi è tanto improbabile quanto fuorviante. Però il terreno è fertile per andare verso un possibile cambiamento: se positivo o negativo lo deciderà il tempo.
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