La moglie di Stefano Tacconi ha sottolineato un dettaglio relativo a quanto fatto da Walter Zenga in uno dei momenti più difficili vissuti dal marito.
Non è stato certamente un periodo semplice quello vissuto da Stefano Tacconi, colpito a primavera 2022 da un aneurisma cerebrale che lo ha portato a rischiare la vita. Solo successivamente i suoi familiari hanno guardato in maniera differente ad alcuni segnali che lui aveva manifestato, dalla stanchezza eccessiva a un mal di testa che non sembrava passare mai, fino ad arrivare allo svenimento che lo ha fatto finire in ospedale.
Il periodo del ricovero ora è finalmente alle spalle, anche se la riabilitazione non si è ancora conclusa, solo adesso lui sta iniziando a camminare con una sola stampella, mentre non ricorda ancora tutti i dettagli di quanto accaduto. In questa fase è stata ovviamente fondamentale la presenza al suo fianco della moglie Laura Speranza, oltre che dei suoi figli, ma anche di un ex collega che ha voluto manifestare il suo sostegno.
“Gli amici si vedono nel momento del bisogno“, così diceva un vecchio detto, come a sottolineare quanto sia facile capire davvero il carattere di una persona quando si è in difficoltà. Non tutti hanno infatti la capacità di capire quando si ha bisogno di un sostegno, che ovviamente dovrebbe essere disinteressato ma allo stesso tempo naturale quando c’è un rapporto di amicizia in essere. E i personaggi famosi non fanno eccezione.
Basti pensare a quanto accaduto a Stefano Tacconi, che in questa circostanza ha capito quanto tenesse a lui un ex collega, che si è rivelato più amico di diversi ex compagni di squadra: Walter Zenga.
A raccontarlo è la moglie dell’ex juventino, Laura Speranza: “Nel corso della sua carriera uno dei suoi grandi rivali è stato Walter Zenga – ha detto la donna in un’intervista al settimanale ‘Chi’ -. In questo mese ci è stato tanto vicino, ma non è stato l’unico ex calciatore a farlo. In tanti sono venuti in ospedale a trovarlo, anche se poi il dottore li spingeva a stare fuori perché preferiva che Stefano evitasse le emozioni forti”.
Per quanto riguarda gli altri ex colleghi, la signora Tacconi ha preferito non fare nomi precisi, ma ha invece voluto fare quello di Zenga, soprattutto perché con ogni probabilità era quello meno scontato visto che i due non hanno mai condiviso lo spogliatoio, anzi in campo sono stati spesso avversari e in lotta per gli stessi obiettivi.
A dare forza a Laura nei mesi in cui Stefano Tacconi era in ospedale sono stati ovviamente i suoi figli, lei non ha paura di sottolinearlo: “Essere una famiglia numerosa è stato fondamentale – ha detto ancora -. All’inizio, quando la situazione era grave, ci siamo appoggiati l’un l’altro. Quando era in coma avrebbe potuto succedere di tutto. La fede è stata determinante, è stata più forte della paura. Tutti noi siamo devoti di Padre Pio. I frati, che avevano avuto dei contatti con lui, ci hanno sorretto con le preghiere”.
Un’esperienza come quella che lui ha vissuto in questi mesi ha certamente cambiato anche l’ex portiere: “Mi sentivo invincibile, ora ho capito che anch’io ho dei limiti – sono state le sue parole al settimanale -. La malattia mi ha cambiato, ma è stata anche una grande opportunità. Sono diventato più emotivo e attento alle cose”. L’ex juventino non ha dimenticato di ringraziare la sua famiglia: “Quando ero in coma e io non sentivo niente loro erano lì – ha precisato -. Erano accanto al letto, a parlarmi, a tenermi la mano. Ho potuto misurare ancora di più l’amore della mia famiglia, che mi è sempre stata vicino“.
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