Ecco come è diventato un campione Jannik Sinner, l’uomo del momento non solo del tennis, ma dello sport italiano
Abbiamo ancora tutti negli occhi e nel cuore – e chissà quando andranno via, probabilmente mai per fortuna – le incredibili gesta di Jannik Sinner, l’uomo grazie al quale l’Italia ha alzato al cielo la sua seconda Coppa Davis della storia. Il nativo di San Candido non ha sbagliato un colpo in quel di Malaga: che si sia trattato di match di singolare o di doppio, contro colleghi indietro nel ranking ATP o numeri uno del mondo, per lui non ha fatto alcuna differenza.
Vittoria in doppio, in coppia con Lorenzo Sonego, contro gli olandesi. Poi la doppia affermazione contro Sua Maestà Novak Djokovic, battuto prima in singolare – dopo aver annullato tre match point consecutivi – e poi in doppio. Infine, ciliegina sulla torta, il punto decisivo per il trionfo finale grazie alla nettissima affermazione contro l’amico Alex De Minaur, sempre battuto nei precedenti incroci. Figuriamoci se Jannik avrebbe fallito l’appuntamento con la vittoria proprio nella circostanza più importante.
Ma cosa c’è dietro la crescita esponenziale di un campione che ha chiuso il 2023 al quarto posto del ranking mondiale e che sembra più che pronto per arrivare alla sua prima finale in un Major? Lo ha spiegato, entrando in precisi dettagli tecnici, Simone Vagnozzi, il coach che assieme a Darren Cahill ha trasformato il gioco dell’altoatesino.
Intervistato dal ‘Quotidiano Autonomo del Trentino Alto Adige Südtirol’, l’allenatore 40enne ha parlato dello straordinario percorso del tennista azzurro. “Negli ultimi mesi abbiamo approfondito la parte tattica. Prima Jannik era un giocatore unidimensionale, che faceva contro chiunque lo stesso gioco. Oggi invece sa cambiare in base al tipo di avversario che affronta e alla contingenza della partita“, ha esordito Vagnozzi.
“Da fuori molti considerano variazioni solo quando Jannik utilizza lo slice, la volée, il dropshot ecc. Abbiamo inserito questi colpi nel suo gioco, ma variare significa tante piccole cose. Differenze che l’occhio esterno non sempre percepisce“, ha proseguito.
“Nell’ultima partita contro De Minaur Jannik ha variato molto la palla, nel senso che sapeva quando tirarla piatta, o quando alzare la traiettoria per mettere in difficoltà l’avversario per poi entrare coi piedi dentro al campo e conquistarsi il punto“, ha concluso Vagnozzi.
Indubbiamente il grande lavoro – passato anche attraverso qualche delusione, soprattutto sul finire della scorsa stagione – iniziato col suo nuovo coach ha prodotto i suoi frutti. L’appuntamento è ora per gennaio 2024, quando il campione italiano darà l’assalto al titolo di campione degli Australian Open.
Non ci sarà l'atteso remake della sfida tra Alcaraz e Sinner a Shanghai. Intanto, lo…
In casa Juve si lavora sul mercato. La priorità è risolvere la grana difesa, capitata…
Simone Inzaghi resta nella lista del Manchester United per sostituire Ten Hag: svelato il giorno…
Torna in bianconero dopo oltre tre anni dall'ultima volta, scambio clamoroso nel mercato di gennaio…
Tempo di calendari per la Lega Calcio, che ha stabilito date ed orari della Supercoppa…
Il club patteggia e viene punito con un solo punto di penalizzazione: la classifica del…