I risultati costano caro all’allenatore italiano: salta la panchina di una big, la decisione adesso è ufficiale
Salta un’altra panchina importante in Europa. Dopo due mesi di risultati deludenti, la società ha deciso di intervenire per cercare di raddrizzare una stagione nata sotto una cattivissima stella. E a pagare, ancora una volta, è stato l’allenatore. Nonostante abbia provato a fare del suo meglio, non è riuscito a ottenere i risultati sperati, ed è stato quindi allontanato dopo l’ennesima sconfitta subita tra le mura amiche.
Non tutti gli allenatori italiani all’estero riescono a fare la differenza. Lo sa bene Fabio Grosso, approdato lo scorso settembre all’Olympique Lione, subentrando a una vecchia conoscenza del calcio italiano come Laurent Blanc. Nonostante la buona volontà non è riuscito a dare una svolta a una squadra attualmente in piena crisi di gioco, di identità e di risultati, ferma all’ultimo posto nella classifica della Ligue 1 con soli 7 punti.
Il tecnico ex Frosinone, dominatore dello scorso campionato di Serie B, ha rischiato di perdere un occhio vittima della sassaiola dei tifosi del Marsiglia di poche settimane fa. Ma anche questo episodio drammatico non è bastato per salvare la sua panchina.
I risultati sono stati infatti gravemente insufficienti nei suoi due mesi in Ligue 1, e l’ennesima sconfitta casalinga, arrivata contro il Lille nell’ultimo turno di campionato, ha evidenziato la necessità di dare ancora una scossa a una squadra apparsa solo un lontano parente di quella che, fino a pochi anni fa, riusciva a competere non solo in Francia, ma anche in Europa, trascinata addirittura in semifinale di Champions da Rudi Garcia.
Grosso esonerato: l’annuncio ufficiale dell’Olympique Lione
Dal 16 settembre a oggi, Grosso non è riuscito a rimettere in piedi un gruppo che aveva vissuto un’estate ricca di tormenti. Al di là di una preparazione estiva non proprio serena, i giocatori avevano dovuto subire lo scontro duro tra Blanc e la società, con il tecnico insoddisfatto per una campagna acquisti che non aveva, a suo dire, rinforzato abbastanza la rosa.
Ritrovatosi al centro di una situazione complicata, ricca di insidie, Grosso ha provato a riportare ordine, entusiasmo. Reduce dall’esperienza straordinaria in terra ciociara, ha cercato di trasmettere le sue idee a un gruppo di giocatori in totale sbando, ma di qualità evidentemente superiori a quello che aveva guidato l’anno precedente alla conquista della cadetteria.
Ma la buona volontà non basta. O almeno non sempre. E così, in sette partite il tecnico è riuscito a ottenere una sola vittoria, due pareggi e ben quattro sconfitte, arrivate peraltro al termine di prestazioni non proprio convincenti.
Non sono serviti i tentativi di farsi aiutare da un gruppo di senatori estremamente esperto, composto da campioni come Lacazette, Lovren, Tolisso e Tagliafico. La confusione è stata tale da far diventare ogni sua richiesta una fonte di malcontento all’interno di uno spogliatoio che lo ha accolto con diffidenza, e soprattutto con la distrazione derivante da problemi societari ben più gravi e profondi. Così dopo soli 75 giorni termina la seconda avventura a Lione di Grosso, la prima da allenatore, dopo aver vissuto un’esperienza importante con la maglia dell’OL da giocatore.